dal 10 al 22 MAGGIO

compagnia scheriANIMAndelli/Teatro Out Off

LAGER MUSIC HALL una storia quasi vera

musical in due atti di Paolo Scheriani

Regia Paolo Scheriani e Nicoletta Mandelli

prenotazioni e informazioni cell_320.6757853

potete prenotare andando sul sito www.teatrooutoff.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una storia piccola nella grande storia. Un vero musical che attinge nella tradizione dei grandi musical d’oltreoceano. Quello che in gergo viene definito “musical da camera”. Piccolo Musical è un approfondimento del lavoro iniziato con “Lager Music Hall”. Lager Music Hall è una piccola storia incastonata in una storia molto più grande; nella Storia. Siamo in uno dei tanti campi di sterminio nazisti nella seconda guerra mondiale. La moglie di un ufficiale delle SS a capo del campo, tale Frau Grass, riconosce tra gli ebrei detenuti una ragazza di nome Helen.

 

 

La ragazza è figlia di un etoile della danza di origine ebrea: Adele Wittenstein. Frau Grass vent’anni prima prestava servizio come domestica in casa della Wittenstein e anche lei aveva una figlia della stessa età della figlia della Wittenstein. Nel freddo di quel lager accade qualcosa di molto particolare. Grazie alla danza la vita di alcune ragazze del campo cambierà radicalmente. Potranno, attraverso l’arte, testimoniare l’orrore di quel che sta accadendo nei lager. Un musical dove le canzoni e la danza sono le protagoniste al pari dei personaggi che abitano questa storia. Nei lager nazisti è accaduto di tutto, non è improbabile che sia accaduto anche questo.

 

 

“Quando ho deciso di raccontare questa storia ho pensato attraverso quale forma drammaturgica potevo narrare la vita dei personaggi e mi è venuto naturale pensare al musical. Ho ripercorso nella mia memoria quanti più musical ho visto. Film dove le canzoni e la danza si amalgamavano con il recitato impreziosendo la trama. Per un attimo ho avuto quasi pudore nell’immaginare di raccontare la tragedia dei campi di sterminio attraverso uno stilema relegato il più delle volte al puro divertimento e all’intrattenimento fine a se stesso ma in breve tempo i dubbi hanno lasciato il posto alla convinzione che proprio attraverso il canto e il ballo potevo avvicinarmi alla vita e alla cultura di un popolo come quello ebraico. Il canto, il ballo e un modo tutto loro di vedere e interpretare gli eventi, anche quelli a loro più sfavorevoli. Mi sono ricordato di quel gioiello di film che è “Train de vie” e del musical “Il violinista sul tetto che qualche anno fa Moni Ovadia ha portato da Broadway sui palcoscenici italiani. Proprio con Moni ho avuto modo di parlare del mio Lager Music Hall e ancor di più lui è riuscito a trasmettermi lo spirito che sottende un certo pensare e agire “Yiddish”.  Con infinito rispetto sono entrato in punta di piedi nella Storia per raccontare una piccola storia”.

 

 

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